25/07/2023 - I PERITI ASSICURATIVI AL SERVIZIO DEI CLAN
Ottimo il lavoro delle autorità investigative; che si aumentino gli sforzi per contrastare le truffe assicurative con la speranza che siano “in focus” non solo quelle alle assicurazioni ma anche quelle perpetrate “legalmente” agli assicurati/danneggiati. Assolutamente inaccettabile quindi riportare nei titoli, nei sottotitoli o nel corpo stesso dell’articolo termini fuori luogo e fuorvianti.
E’ il caso dell’articolo “Castellammare, Truffe Assicurative e Finti Incidenti: Il Clan Cesarano nel Mirino delle Autorità”(1) il cui sottotitolo è: “Castellammare, i Periti Assicurativi al Servizio del Clan Cesarano: Affari con i Finti Incidenti e Truffe Assicurative: i Retroscena sul Clan.”. Riportato, poi nel titolo di altro giornale: “Castellammare. I periti assicurativi al servizio del clan: affari con i finti incidenti”(2).
Orbene noi non vorremmo che i giornalisti fossero onniscienti così come non è piacevole comprendere che la genesi dei titoli sia qualche “velina” passata dagli inquirenti o dalle forze dell’Ordine che hanno provveduto alle indagini…
Vorremmo però - una volta e per tutte - far comprendere meglio il ruolo dei (tanto bistrattati) Periti Assicurativi all’interno della filiera assicurativa del risarcimento del danno.
Per far ciò partiamo dalla critica di un passo contenuto nell’articolo di Vivicentro.it, leggibile liberamente, da cui si estrapola:
“Il coinvolgimento dei periti assicurativi, i quali dovrebbero essere garanzia di imparzialità, ha gettato ulteriori ombre sul già turbolento panorama delle frodi assicurative nel sud Italia. Secondo le fonti investigative, i periti al servizio del clan Cesarano avrebbero falsificato rapporti e documenti, presentando incidenti mai avvenuti o esagerandone la gravità per ottenere risarcimenti ingiustificati. Questa attività ha permesso al clan di ottenere ingenti somme di denaro illegittimamente, danneggiando le compagnie assicurative e costringendo i consumatori onesti a subire aumenti di premi per coprire le perdite subite.”
In un unico periodo il redattore ha scritto ben 3 inesattezze che provvediamo a sottolineare proprio per poi ristabilire la necessaria DIGNITA’ PROFESSIONALE a questi bistrattati (e malpagati) operatori del mondo assicurativo.
Riportiamo in modo sintetico in cosa consiste la professione di Perito Assicurativo:
“Un perito assicurativo è un professionista che accerta e stima i danni subiti dai veicoli in occasione di un sinistro stradale. Il perito assicurativo può essere un dipendente della compagnia di assicurazione stessa oppure può essere un libero professionista che collabora con più compagnie di assicurazione. I periti assicurativi devono avere una vasta conoscenza delle polizze assicurative, dei danni e della legge. Devono inoltre essere in grado di valutare i danni in modo imparziale e obiettivo. I periti assicurativi svolgono un ruolo importante nel processo di liquidazione dei sinistri in quanto determinano l'ammontare del danno dovuto dalla compagnia mandante.”
La professione di Perito Assicurativo, quindi, è quella abilitata ad accertare e stimare il danno e non ha alcuna prerogativa a redigere richieste di risarcimento per conto di altri (che siano cittadini, aziende o…. malavitosi !).
Altra cosa è la professione storica di Consulente Tecnico o di Esperto in infortunistica stradale o non ordinistica di Patrocinatore Stragiudiziale.
Quindi, prima di sputare fango su un’intera categoria professionale, associando alcuni elementi alla malavita, sarebbe opportuno comprendere meglio di quale professione si stia discutendo…
Ma v’è di più !! Nel testo pubblicato da Metropolis, rileviamo che il soggetto è tale Gennaro Gambardella “un perito assicurativo, capace di organizzare finti sinistri finalizzati a incassare i premi.”
Abbiamo fatto una breve ed immediata verifica sul sito di CONSAP (3) appurando che non è iscritto al Ruolo Periti Assicurativi.
Meno “veline” e più controlli e conoscenza di ciò che si scrive, sarebbe auspicabile da parte dei media…
Noi, in UPIS, abbiamo appositamente chiarito, nello statuto, le diverse figure professionali operanti nell’ambito dell’Infortunistica Stradale per poi unirle sotto l’egida di una comune visione del mercato.
Confidiamo che ogni “media” - e con loro, ogni cittadino - sappia intendere la stessa distinzione.
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