Con
il D.Lgs nr. 149 del 10 ottobre 2022 si da attuazione alla Legge
206/2021 ove sono previste diverse novità anche per i Consulenti
Tecnici di Ufficio.
Esaminiamo alcune d
elle principali novità:
elle principali novità:
1) Mobilità del CTU
Fino
ad ieri valeva la regola che, per affidare l’incarico ad un CTU, il
Giudice doveva sceglierlo nella rosa di quelli iscritti nell’albo del
Tribunale di competenza e se voleva invece nominare un professionista
iscritto in altro Tribunale o per niente iscritto doveva chiedere
preventivamente l’autorizzazione al Presidente del Tribunale. Oggi
invece sarà sufficiente che il Giudice emetta un provvedimento motivato
e comunicarlo al Presidente del tribunale.
Questa
modifica sarà favorevole per i professionisti che vedranno allargarsi
la possibilità di ricevere incarichi da qualsiasi tribunale. Si pensi
infatti a quei consulenti iscritti in Tribunali piccoli dove le
possibilità di nomina sono molto ristrette.
Al
contempo sarà utile anche pet i Giudici che potranno cercare, senza
pastoie burocratiche, professionisti con competenze di loro interesse
anche in elenchi di qualsiasi altro tribunale.
2) Albo nazionale
L’articolo 24 bis - disposizioni attuative del codice di procedura civile – prevede la istituzione dell’Alno nazionale dei CTU.
Modifica questa che presenta vantaggi
- per il Giudice che potrà rapidamente ricercare una “specifica competenza” su tutto il territorio nazionale,
- vantaggi sia per le parti che dei CTU che possiedono competente molto specialistiche e poco diffuse.
3) Pubblicità degli incarichi
In
teoria è da tempo previsto che gli incarichi siano equamente
distribuiti tra gli iscritti all’albo modalità invero non sempre ben
applicata soprattutto perché gli elenchi degli incarichi conferiti non
sembrerebbero essere consultabili da chiunque. Ora si aggiunge la
disposizione che gli incarichi e i relativi compensi saranno
liberamente consultabili in un apposito registro.
Naturalmente
questa è una norma certamente invisa a chi oggi, con metodi non del
tutto condivisibili, fa incetta di incarichi magari anche con indegni
appostamenti agli usci dei giudici e delle cancellerie. Speriamo che
questi soggetti prevaricatori non riescano a contrastare e rallentare la
piena applicazione della norma.
In
verità però questa norma lascia obiettivamente l’amaro in bocca per le
cose che avrebbero potuto e dovuto esserci ma che non risultano
neanche sfiorate.
Mancano molte cose tra cui
- una significativa revisione dei compensi fermi da troppi anni e che sono mortificanti per la loro esiguità;
- una seria verifica, al momento della iscrizione all’albo dei CTU, del possesso di competenze tecniche ed anche procedurali:
- la introduzione della formazione continua obbligatoria ed un serio controllo sul fatto che essa venga correttamente perseguita dal professionista. Non dovrà bastare essere competenti al momento della iscrizione ma poi si dovrà essere seriamente obbligati a mantenere ed aggiornare queste competenze;
- dovrà essere introdotto “un controllo” sull’operato del CTU per verificare la qualità delle relazioni depositate e il rispetto dei termini di consegna.
Questo
e tanto altro si aspettano tutti quei professionisti che, consapevoli
della importanza del ruolo che ricoprono, desiderano svolgere al meglio
le proprie prestazioni ma sono scoraggiati dall’incontro quotidiano
con relazioni palesemente in contrasto con le più elementari conoscenze
tecniche e comportamentali.
Continuiamo a sperare in tempi migliori e chi ha orecchie per intendere lo faccia.
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